Pedalando da Trieste ad Oulx lungo ciclabili e strade secondarie che seguono il corso del Po, Venezia - Torino dal 4 al 14 ottobre 2021.
Siamo Rocco Paolo e Stefano che a cavallo delle nostre biciclette, intendiamo ripercorrere la rotta che compiono in totale silenzio e lontano dai nostri occhi i migranti provenienti dall' Afghanistan, Iran, Iraq, Pakistan, Siria....
Migliaia di persone che attraversano il Nord Italia per recarsi in altri Paesi europei.
Il senso del nostro viaggio:
- viaggiare idealmente con i migranti dalla frontiera con i Balcani fino alla Comunità Massi di Oulx, nella precarietà e resistenza.
- praticare e generare informazione su una 'navigazione' sconosciuta.
- raccogliere testimonianze di accoglienza sparse nelle Regioni settentrionali.
- consegnare un viaggio a cittadini, associazioni e amministrazioni ora troppo occupati.
1ª Tappa - martedì 5 ottobre 2021
Trieste ci accoglie con la luce delle città di mare.Incontriamo le nuvole nelle Foibe di Basovizza e nella Risiera di San Sabba.
Oggi abbiamo conosciuto la Trieste Solidale con l'associazione Linea d'Ombra.
Lorena attraverso i suoi occhi azzurri ci comunica la fatica nell'accogliere. Sulle panchine, di fronte alla stazione con il sole e la pioggia cura ferite ai piedi di questo popolo in cammino. Andrea sta chiamando la Croce Rossa , un ragazzo magrissimo sta male.
Nelle nostre borse da bici c'è un' Umanità inaspettata.
2ª Tappa - Mercoledì 6 ottobre 2021
Trieste - Caorle
Km 132
Era da molti anni che non pedalavo per 132 kilometri sotto la pioggia battente e vento freddo.
E un' esperienza incredibile, senti tutto. L'acqua, il freddo, il panorama che cambia davanti a te, la strada che diventa un torrente. Tu sei lì, precario, in balia di mille pensieri che corrono come le ruote. I boschi da un lato e il mare dall' altro. L' acqua è verde scuro con onde alte.
Dall"altro il verde brillante del bosco si alterna alla roccia del carso.
Dopo molti chilometri sotto il diluvio arriviamo a Grado e un' incredibile arcobaleno ci attende. Un po' come la Vita che riserva sempre un arcobaleno dopo la tempesta. Attraversiamo la laguna stupenda ancora più affascinante con tuoni e lampi. Ancora la pioggia ci accompagna lungo paesini silenziosi della bassa friulana. Ad ogni curva un ' airone si alza in un volo elegante. Ultimi chilometri cala la sera, il vento spettina i canneti e ci riserva l'ultima fatica.. Ecco le luci di Caorle. Bagnati ma felici per questa " impresa" che rassomiglia un po' alla Vita.
3ª Tappa - Giovedì 7 ottobre 2021
Caorle - Marghera
Km 80
È mezzanotte e siamo di ritorno verso la nostra stanza. La strada resa lucida dalla pioggia ispira il riassunto di una incredibile giornata.
Torniamo ora dalla cena, ospiti di Agnese e Manuel, amici di Rocco. Il dialogo e lo scambio reciproco hanno accompagnato il cibo. Prima siamo stati accolti in "Casa Amadou" da Don Nandino e i ragazzi e i volontariato che poco a poco arrivano.
Osservo lo sguardo amorevole con cui Diji (nome di fantasia) guarda il suo piccolo figlio. Questo ragazzone arrivato dal Mali giovanissimo, senza nulla se non la sua forza di volontà, ora è un padre responsabile. Ha un lavoro stabile e insieme alla moglie una casa propria.
Dall' altro lato del tavolo c' è Hassim (nome di fantasia) che alla domanda del Don, sul momento più bello della giornata, risponde: " Il lavoro". Ha due part time che lo occupano dalle prime ore del mattino fino a sera. Al mio fianco c'è Mamed ( nome di fantasia) che racconta di Sacher, croissant, biscotti ... Li prepara in una nota pasticceria nel cuore di Venezia. Arrivano dalla Nigeria, Mali, Burkina Faso... E grazie all' accoglienza, all’ascolto e alla capacità organizzative di questo gruppo sono, insieme, riusciti a costruirsi una Vita. Si respira un'aria di Famiglia. La giornata è iniziata con nuvole basse, al mercato del pesce di Caorle facciamo colazione accompagnati dal vociare dei pescatori che narrano di mare.
Lungo il tragitto, a Cavallino ci attendono due splendidi amici Giovanna e Carlo, che ci accompagnano lungo la nuova ciclabile. L'ambiente lagunare è affascinante le nuvole attraversate dai raggi del sole creano riflessi dorati sull'acqua.
La simpatia e il calore dei nostri amici creano una bellissima sensazione. Purtroppo il tempo stringe e il traghetto per Venezia ci attende. La città con la sua magia si svela ai nostri occhi . Ecco San Marco e la cupola , il via vai dei piccoli e grandi motoscafi . Venezia ha sempre il suo fascino.
Una volta scesi a terra, veloce pedalata verso Marghera . Una giornata d'incontri e bellezze.
4ª Tappa - Venerdì 8 ottobre
Marghera - Chioggia
km. 62
Sbirciamo fuori dalla tenda... Ancora nuvole basse, carichiamo le bici speranzosi che il sole vi possa riscaldare.
Acqua, cielo e terra sono gli elementi che hanno caratterizzato il percorso.
Le bellissime ciclabili che si snodano fino a Pellestrina corrono a fianco del mare di laguna. Calmo nonostante il vento . Attraversiamo piccoli borghi dove si coglie il profumo del bucato steso. In altri, vicino a trattorie, il profumo di frittura ci avvolge.
Il rumore sordo del mare ci accompagna lungo tutto il percorso.
Chioggia con i palazzi cinquecenteschi ci accoglie con un pallido sole. Gli ultimi chilometri il forte vento ci fa volare.
Chioggia - Ficarolo
Km.112
Il viaggio in bicicletta è anche sentire, respirare i dialetti di cui l' Italia è ricca.
Ci spostiamo di qualche chilometro e cambia la pronuncia, l’accento...
Giunti a Guarda Veneta al bar del circolo locale ci imbattiamo in un' interminabile discussione sul...calcio ! Almeno credo.
Arrivare nel Polesine ci porta a pensare alle migliaia di persone che senza nulla nel 1951 dovettero abbandonare la propria terra. Anch'essi Migranti. Storie di persone che hanno avuto la forza di ricominciare lontano dalla propria terra. Costeggiamo l' immenso Po.
L'imbrunire dona tonalità rosa arancione al cielo. Gli alberi dalla riva opposta diventano scuri, tutto si confonde e mi torna in mente il grande fiume Zambesi in Mozambico.
6ª Tappa - Domenica 10 ottobre
Ficarolo - Mantova
Km.78
Partiamo e al primo incrocio di Ficarolo sentiamo musica. È la banda che suona davanti al municipio!
Era da due anni che non sentivo una banda. Mette allegria e fischiettando ripartiamo. La musica oggi ci accompagna durante il viaggio. È la melodia del canto degli uccelli, il fruscio dei pioppi. Ogni tanto il rintocco dei tanti campanili e il frinire dei grilli compongono melodie interessanti. Il rumore sordo del Po ci arriva . E poi la bicicletta, un fruscio leggero di ruote e catene ci tiene compagnia. Oggi ad Ostiglia, paesino assolato, semideserto , mentre addentavamo una piadina nell'aria si diffondevano le note di un piano. La musica che si può cogliere solo pedalando lungo questo pezzo d'Italia. Arriviamo nella bellissima Mantova con la cattedrale e il castello che si scorgono da lontano.
A cena conosciamo il cuoco di un insolito locale che ci racconta i tortelli, favolosi, di zucca e amaretti e poi una fetta di torta alle tagliatelle e una di torta Rosa… Musica per il palato.
7ª Tappa - Lunedi 11 ottobre
Mantova- Motta Baluffi
93 km.
Lasciamo Mantova con i palazzi e la ricchezza degli Estensi. La direzione è verso Cremona. Lungo l'argine è piacevole curiosare nei piccoli borghi. Spesso sono quasi disabitati, lo spostamento delle persone verso la città è visibile. A fatica si trova un bar o un negozio di alimentari. Posti bellissimi di una calma assoluta. Pedalando sugli argini di strade bianche torna in mente il grande Guareschi. In questi luoghi hanno preso vita Don Camillo e Peppone. Un' Italia divisa ma consapevole in cui, insieme, si potevano risolvere
Arriviamo all’Ostello e alle 19,00 arrivano 5 muratori magrebini. Sono ospiti da una settimana, arrivano da Cremona. Stanno cenando con una pizza fredda.
8ª Tappa - Martedì 12 ottobre
Motta Baluffi - Piacenza
88 Km
Pedalare sugli argini del Po è come essere sospesi sopra le nuvole. Questa mattina le brume dell'alba si erano dissolte. Il paesaggio nel piccolo angolo della cremasca ci appare pieno di fascino.
Mentre pedaliamo i discorsi fluiscono come il fiume che ci corre accanto. Pensieri su idee e sentimenti.
Cremona ci accoglie con le sue piste ciclabili fino dentro il suo cuore. Lì, immensa, sorge la cattedrale. Proseguiamo tra scorci e ciclisti che ci passano a velocità sostenuta. Stare sugli argini è osservare il mondo da un' altra posizione. È stare e non stare al mondo.
9ª Tappa - Mercoledì 13 ottobre
Piacenza - Cornale
89 Km
I momenti di una giornata passano anche attraverso due bicchieri di buon vino.
Nel pioppeto oggi abbiamo sperimentato la precarietà, stella polare del nostro viaggio. Cosi come l'affidarsi alle deviazioni in piccoli borghi semi desertici alla ricerca di un caffè. La precarietà nel programmare la giornata in bici. Siamo partiti all' avventura, senza un accurato piano prenotazioni per dormire, luoghi da visitare... Ci interessava sperimentare il viaggiare precario. Il conoscere le persone. Oggi noi insieme alle bici abbiamo superato alcune sbarre poste su argini. Ogni passaggio era un po' complicato, piccolo esercizio d'immedesimazione con i migranti. Sperimentare la frustrazione di una sbarra lungo il percorso. Il non passaggio ci sarebbe costato un ampio giro di una ventina di chilometri in più. Terz'ultima tappa del nostro viaggio e ultima serata insieme.
10ª Tappa - Giovedi 14 ottobre
Cornale - Torino
Km 155
Partendo da un punto A e raggiungere il punto B con una linea retta è il modo più semplice.
Ma lo stesso percorso fatto seguendo il corso del fiume diventa lunghissimo.
Così è accaduto a noi nella tappa verso Torino. Ci siamo " persi" nella campagna color oro delle risaie. Abbiamo trovato stradine allagate e siamo tornati sui nostri passi. Una tappa dell'abbandono. Forse nel nostro intimo c'era ancora la voglia di non tornare!
Ecco che, quando il sole ha già fatto capolino dietro al Monviso, appare lei. Superga, illuminata dagli ultimi raggi, per noi è un sollievo. Intravediamo Torino che accende le luci. Anche questo "perdersi" ed abbandonarsi è un'esperienza. Ci accompagna al senso di precarietà. Poi quando è già buio arriviamo a casa ... Domani ultima tappa. Oulx.
11ª Tappa - Venerdì 14 ottobre
Torino - Oulx
Km 76
Ci troviamo davanti al Museo-laboratorio di Pace di Collegno dove, salutiamo alcune operatrici del Comune. Arriva il Sindaco della città, con sorpresa ci accompagnerà in bicicletta fino a Sant'Ambrogio. Il percorso ciclabile si snoda lungo la valle, le montagne ci osservano. Dopo giorni di pianure le vediamo con occhi nuovi.
Grazie a Claudia, maestra di 4ªdella scuola primaria di Givoletto riusciamo a fare un' intervento on line. Parlare con i bambini di migranti, bicicletta e sostenibilità è stato bello. Arriviamo a Sant'Ambrogio, la Sindaca ci aspetta per una breve chiacchierata.
Seguiamo la Dora alla ricerca di un'argine pedalabile. Questa volta non lo troviamo. A Susa tra le vestigia romane mangiamo un panino. Il sole caldo ci accompagna lungo l'ascesa verso Oulx. La fatica aiuta il fluire dei pensieri e si torna alle immagini dei giorni passati. L'emozione è tanta quando vediamo l'aiuola con il cartello: Oulx.
Arrivati!
Sulla panchina, la stessa che accoglie i migranti, ci sediamo per riposarci un po.
Arrivano alcuni ragazzi, i visi scavati, gli occhi pieni di paure e speranze. Ai piedi scarpe consumate. In un sacchetto tutti i loro beni.
Dal container riservato alle famiglie esce una mamma e la sua bambina. Avrà 4 o 5 anni. Sedute per terra , il sole le scalda. Due ragazze volontarie prendono un album e delle matite. La bambina incuriosita inizia a colorare. Ha un vestitino elegante, la mamma l' ha cambiata quasi dovesse andare ad una festa.
L'atteggiamento dignitoso e amorevole di questa immagine conclude il nostro viaggio.